(di Enrica Piovan)
(ANSA) - ROMA, 01 DIC - Tornare alla versione di Opzione
donna in vigore finora, ma con una mini proroga: il tempo - tra
i sei e gli otto mesi - di mettere in cantiere la riforma
complessiva del sistema previdenziale. E' l'ultima ipotesi alla
quale starebbe lavorando il governo. Il testo della manovra è
ora in Parlamento ma per mettere nero su bianco qualsiasi
modifica toccherà attendere la metà di dicembre quando
entreranno nel vivo le votazioni sugli emendamenti. Altra
possibile novità potrebbe riguardare il Superbonus: sale il
pressing dei partiti per prorogare i tempi e sfruttare
l'agevolazione al 110% anche nel 2023, insieme alla necessità di
disincagliare il mercato dei crediti.
Ma proprio sul fronte delle pensioni è scontro fra il
governo e sindacati: il ministro dell'Economai Giancarlo
Giorgetti rivendica il coraggio di un'operazione che guarda
soprattutto "ai giovani" mentre la Cgil chiama la piazza
indicendo una manifestazione dei pensionati per il 16 dicembre.
E sulla manovra più in generale il leader della Cgil Maurizio
Landini non esclude scioperi territoriali. Ai sindacati non va
giù una manovra che "tratta i pensionati come un bancomat". Sono
tante infatti le risorse che il governo è riuscito a
"risparmiare" dal taglio delle indicizzazioni degli assegni: una
minor spesa di 10,2 miliardi in tre anni, a fronte di misure sul
fronte previdenziale (da quota 103 all'incremento delle minime)
che costa poco più di 3,4 miliardi. Difende però la linea del
governo il ministro dell'Economia: "prende risorse dalla
previdenza, ma per metterle "sulla famiglia, sui figli -
puntualizza - perché senza figli non ci sarà riforma delle
pensioni che sia sostenibile".
Sul fronte previdenziale, resta ancora ancora aperto
intanto il cantiere Opzione donna. Tra le varie ipotesi allo
studio per modificare la versione molto restrittiva inserita in
manovra, spunta quella di un possibile ritorno alla misura
attualmente in vigore con una proroga temporanea, cioè limitata
solo ad alcuni mesi, anziché un anno: questo consentirebbe da
una parte di superare il problema della clausola che lega
l'anticipo pensionistico al numero dei figli; e dall'altro di
risparmiare risorse (prorogare l'attuale Opzione donna di un
anno costa circa 110 milioni). Parallelamente, l'idea è di
procedere, in 6-8 mesi, ad armonizzare questa misura nell'ambito
di una riforma complessiva del sistema pensionistico. Contro la
norma in manovra intanto si scagliano le opposizioni. "Sbagliato
discriminare in base ai figli", afferma Mariastella Gelmini di
Azione. "E' palesemente incostituzionale", rincara +Europa.
Sembra intanto aver imboccato una strada in discesa il
complesso tema del superbonus. A sbloccare la partita potrebbero
essere gli emendamenti presentati da due partiti della
maggioranza, FdI e Fi, che vanno nella stessa direzione. Da una
parte si chiede di spostare fino al 31 dicembre il termine
(scaduto il 25 novembre) per il deposito della Cila per
continuare ad usufruire del 110%. Dall'altra un intervento per
sbloccare quello che l'Abi bolla come "nodo gordiano" delle
norme: e per farlo l'idea è di usare lo strumento degli F24,
proprio come proposto dall'Abi insieme all'Ance. La palla,
mentre domani scadono i termini per gli emendamenti al decreto
aiuti quater, è ora al ministero dell'Economia per le coperture:
e dal dicastero sarebbe arrivata già "la volontà di lavorare a
queste proposte", assicura la capogruppo di Fi in Senato Licia
Ronzulli. E se ci fosse bisogno di "qualche posta di copertura",
si può pensare di trovarle nella legge di Bilancio, aggiunge il
capogruppo azzurro a Montecitorio Alessandro Cattaneo.
Il walzer delle modifiche in Parlamento è dunque partito
(il termine per gli emendamenti scade mercoledì 7 dicembre).
Tanti i temi già sul tavolo: dal nodo del Pos, oggetto di
interlocuzioni con l'Ue e cui si oppongono Pd e M5s; alla
volontà di Fi di fare di più sulla detassazione dei neoassunti;
fino alle promesse di Noi moderati per una detassazione degli
aumenti di stipendio fino a 200 euro e per mettere in sicurezza
i fondi del Pnrr. (ANSA).