(ANSA) - MILANO, 19 MAG - La cybersecurity "è oggi messa a
dura prova". Secondo il rapporto Clusit (associazione Italiana
per la sicurezza informatica), se la maggioranza degli attacchi
avvengono negli Stati Uniti (45%), l'Europa e l'Asia segnano la
crescita maggiore. In Italia, in particolare, tra il 2020 e il
2021, i server compromessi sono aumentati del 58%. I settori più
colpiti si confermano la finanza e le assicurazioni, insieme
alla pubblica amministrazione, che contano per circa il 50% dei
casi. Segue l'industria, che però segna l'aumento più
significativo, dal 7% al 18% in un anno. A lanciare l'allarme è
il Cefriel, il centro di innovazione digitale fondato dal
Politecnico di Milano, che ha pubblicato un white paper, dal
titolo "Cybersecurity sostenibile: come rendere la sicurezza
informatica sostenibile nel tempo", con l'obiettivo di offrire
alle organizzazioni gli elementi di scenario essenziali e
proporre una linea strategica per far ridurre i rischi legati
agli incidenti di sicurezza informatici.
"La sicurezza informatica non è un prodotto da acquistare, ma
un processo che coinvolge numerose aree aziendali e non più
solamente la specifica area di Information Security" spiega
Alfonso Fuggetta, ceo e direttore scientifico del Cefriel,
sottolineando che la chiave è la sostenibilità della sicurezza
informatica in termini di tecnologie, processi, persone e
competenze. Secondo il Threat Intelligence Index Report 2022,
pubblicato da Ibm X-Force, si è registrato a livello mondiale un
incremento del 33% nel numero di incidenti legati a falle di
cybersecurity dal 2020 al 2021, con modalità che dimostrano come
"i cyber criminali abbiano raggiunto nuove vette di
sofisticazione e siano capaci di fare rete con la criminalità
organizzata", evidenzia il Cefriel. Inoltre, c'è una forte
crescita degli attacchi a obiettivi governativi e militari,
mentre, il settore informatico è al secondo posto. Pandemia e
guerra "hanno contribuito a cambiare i termini di riferimento
nel panorama della cybersicurezza". (ANSA).