(ANSA) - PERUGIA, 09 NOV - Approvata dall'Assemblea
legislativa dell'Umbria, con otto voti favorevoli della
maggioranza e sei astenuti della minoranza, una mozione promossa
dai consiglieri Valerio Mancini, Stefano Pastorelli e Paola
Fioroni , Lega, circa la "Riforma del catasto". Il documento di
indirizzo chiede alla Giunta regionale di "sollecitare i propri
rappresentanti di Governo ad attuare una riforma del sistema
fiscale che vada davvero nella direzione di una sua
semplificazione e riduzione d'imposizione nei confronti degli
italiani; sollecitare i propri rappresentanti di Governo ad
opporsi ad una revisione del catasto a parità di gettito che,
contrariamente ai principi che devono muovere la riforma,
aumenterebbe esponenzialmente il peso fiscale sulle seconde case
e rischierebbe di escludere tante famiglie dal sistema di
welfare, così deprimendo il mercato immobiliare ed in generale
l'economia nazionale".
Nell'illustrazione dell'atto, Mancini ha evidenziato che "il
Governo italiano si è assunto l'impegno di accompagnare il Pnrr
con una riforma del Fisco per una sua semplificazione e
progressiva riduzione dell'imposizione fiscale". "Allo scopo -
ha aggiunto - è stata costituita una Commissione Parlamentare
bilaterale che ha elaborato una bozza. Nel documento non è stata
trattata la riforma del catasto perché non è stata trovata
un'intesa, ma il dibattito prosegue nel Governo e si incentra
sulla revisione delle rendite catastali per attuare una riforma
a parità di gettito. In particolare, si discute della
rideterminazione delle destinazioni d'uso dei vari immobili,
distinguendoli tra ordinari, speciali e culturali. Altro
cambiamento riguarderebbe l'unità di misura per la
determinazione del valore patrimoniale degli immobili, che
passerebbe dal vano al metro quadro. Le banche dati immobiliari
verrebbero poi aggiornate con le informazioni provenienti dalla
dichiarazione dei redditi. Gli effetti di tali modifiche sono
potenzialmente disastrosi per gli italiani. Rivalutare le
vecchie rendite catastali ai valori di mercato e passare dal
criterio dei vani a quello dei metri quadri comporterebbe un
cospicuo aumento dell'Imu sulle seconde case. Secondo uno studio
della Uil l'aumento dell'Imu sulle seconde case si dovrebbe
stimare in media al 128 per cento. Una revisione delle rendite
catastali impatterebbe sul peso che la prima casa ha nel calcolo
dell'Isee. Rivedere gli estimi gonfierebbe l'Isee di 75 mila
euro medi (+318 per cento), sempre secondo la Uil, quattro volte
tanto. Molte persone perderebbero agevolazioni come sconti sulle
mense scolastiche, rette degli asili nido, tasse universitarie,
bonus affitti, bonus bollette, rette delle Rsa, le residenze
sanitarie assistite. Altri uscirebbero da programmi di sostegno
alla povertà. Una riforma del catasto inciderebbe
inevitabilmente anche sulle compravendite che sono legate al
valore catastale. Gli italiani hanno un livello di attaccamento
al patrimonio immobiliare che non è paragonabile a quello degli
altri Stati europei. Procedere ad una tale revisione produrrebbe
come unico risultato quello di incidere negativamente su tale
attaccamento e deprimere il mercato immobiliare in un momento in
cui, invece, è assolutamente necessario rilanciarlo. Senza
dimenticare che esso è strettamente legato al rilancio
dell'edilizia. Compito della politica è facilitare il percorso
di ripresa, non limitarlo o deprimerlo". (ANSA).
Approvata in Assemblea mozione per riforma catasto
Proposta da Lega per "sollecitare riforma del sistema fiscale"
