Terremoto: Regione Marche chiede stato di emergenza
Governatore a ministro e a Curcio, continue segnalazioni danni

(ANSA) - ANCONA, 21 NOV - Questa mattina il presidente della
Regione Marche Francesco Acquaroli ha inviato la richiesta dello
stato di emergenza per il sisma iniziato lo scorso 9 novembre,
sulla costa marchigiana settentrionale, ed ancora in corso. Come
anticipato durante il Consiglio regionale lo scorso giovedì,
appena terminata una prima ricognizione si è proceduto ad
inviare la richiesta, informa una nota. Lo stato di emergenza,
aveva spiegato lo stesso Aquaroli in aula, deve essere
suffragato da dati precisi e dettagliati per rappresentare lo
stato della situazione a seguito delle scosse. La prima fase
della ricognizione si è completata lo scorso fine settimana e
oggi si è proceduto ad inviare la richiesta al ministro per la
Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci e al
capo dipartimento nazionale della protezione civile Fabrizio
Curcio. "Le verifiche dei danni sono ancora in corso e i Comuni
le stanno facendo pervenire - ha dichiarato il presidente
Aquaroli --. In questi giorni continuano ad arrivare le
segnalazioni dai territori, anche a seguito del susseguirsi
delle scosse che potrebbero ampliare gli effetti dei
danneggiamenti segnalati già nelle prime ore. Man mano che le
verifiche procedono si contano nuovi danni al patrimonio
edilizio privato, pubblico e storico-culturale, alle strutture
ed infrastrutture pubbliche, segnalati da molti Comuni in tutte
le aree maggiormente colpite. Non appena sarà disponibile,
trasmetteremo la ricognizione completa dei danneggiamenti e la
documentazione più di dettaglio". Nella lettera trasmessa a
Roma, Acquaroli evidenzia come l'andamento del sisma, ancora in
corso, stia determinando "conseguenze e ripercussioni sul
territorio tali da dover richiedere risorse e poteri
straordinari" previsti per gli stati di emergenza. 'L'evento
sismico registrato intorno alle 7 di mattina del 9 novembre 2022
- viene ricordato - ha raggiunto una magnitudo di 5.7: è la
scossa più forte mai registrata nella costa settentrionale
marchigiana da quella del 1930. L'epicentro del terremoto è
stato localizzato al largo della costa delle Marche
settentrionali, nella zona del Mar Adriatico davanti a Pesaro e
Fano". Il governatore ha illustrato la sequenza sismica che si
sta registrando, evidenziando come lo sciame sismico sia ancora
in atto: "Nella mattinata del 20 novembre è stata registrata una
scossa di magnitudo 4,3. Nell'immediatezza dell'evento il
Sistema regionale di protezione civile si è prontamente
attivato, la Sala Situazione Italia del Dipartimento della
Protezione Civile ha avviato immediatamente il necessario
raccordo operativo con le componenti territoriali e le strutture
operative del Servizio nazionale della protezione civile".
(ANSA).
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