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Verso nuovo Consiglio Energia straordinario il 13 dicembre
Più tempo per intesa su price cap, ok sarà piano Ue nell'insieme
24 novembre, 17:01 (ANSA) - BRUXELLES, 24 NOV - L'Ue, a quanto si apprende da
più fonti europee, va verso la convocazione di un nuovo
Consiglio Affari Energia straordinario il 13 dicembre. La data
della nuova riunione, si spiega "è molto probabile" sebbene non
ancora ufficialmente confermata. La riunione servirà a trovare
un accordo sul price cap al gas sulla base della proposta della
Commissione che, nella riunione di oggi, non ha trovato alcuna
intesa. Più vicino l'accordo sugli altri due testi del
pacchetto, concernenti i permessi sulle rinnovabili e la
piattaforma di acquisti comuni di gas. Ma il pacchetto, è la
richiesta di diversi Paesi Ue, va trattato assieme.
Nelle ore del caos sul tetto al prezzo del gas c'è un altro "cap" che divide l'Europa: quello al petrolio. Alla riunione dei Rappresentanti dei 27 Paesi Ue (Coreper), finita ieri in tarda serata, sull'intesa guidata dai Paesi G7, spiegano fonti europee, c'è stata una nuova fumata nera. E il tempo stringe, perché all'inizio di dicembre, secondo la roadmap decisa dai sette Grandi del pianeta, il tetto dovrebbe essere pronto ed applicabile. I fronti, sulla misura, sono sostanzialmente due: da un lato ci sono i Paesi del Mediterraneo Orientale (Cipro e Grecia su tutti, ma anche Malta) che spingono per un tetto che sia piuttosto alto da tutelare i loro cargo, tra i principali vettori di trasporto del greggio di Mosca. Dall'altro i Paesi dell'Europa dell'Est che, in prima linea contro l'Ucraina, spingono per un cap che sia il più possibile punitivo nei confronti di Mosca. Il tetto si applicherebbe infatti al petrolio trasportato dall'Europa a Paesi terzi e vieterebbe assicurazioni e riassicurazioni, nonché altri servizi finanziari, sulle navi che caricano petrolio acquistato a un prezzo superiore al tetto. La presidenza ceca, a quanto si apprende, potrebbe convocare una nuovo round del Coreper questa sera o al massimo domani mattina. (ANSA).
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Nelle ore del caos sul tetto al prezzo del gas c'è un altro "cap" che divide l'Europa: quello al petrolio. Alla riunione dei Rappresentanti dei 27 Paesi Ue (Coreper), finita ieri in tarda serata, sull'intesa guidata dai Paesi G7, spiegano fonti europee, c'è stata una nuova fumata nera. E il tempo stringe, perché all'inizio di dicembre, secondo la roadmap decisa dai sette Grandi del pianeta, il tetto dovrebbe essere pronto ed applicabile. I fronti, sulla misura, sono sostanzialmente due: da un lato ci sono i Paesi del Mediterraneo Orientale (Cipro e Grecia su tutti, ma anche Malta) che spingono per un tetto che sia piuttosto alto da tutelare i loro cargo, tra i principali vettori di trasporto del greggio di Mosca. Dall'altro i Paesi dell'Europa dell'Est che, in prima linea contro l'Ucraina, spingono per un cap che sia il più possibile punitivo nei confronti di Mosca. Il tetto si applicherebbe infatti al petrolio trasportato dall'Europa a Paesi terzi e vieterebbe assicurazioni e riassicurazioni, nonché altri servizi finanziari, sulle navi che caricano petrolio acquistato a un prezzo superiore al tetto. La presidenza ceca, a quanto si apprende, potrebbe convocare una nuovo round del Coreper questa sera o al massimo domani mattina. (ANSA).