(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Roma vista con gli occhi di un
pellegrino del sesto secolo dopo Cristo, affascinato di
aggirarsi nella città che era stata sede del mitico Impero e
culla delle prime testimonianze del cristianesimo, per diventare
sede papale e crocevia di intrecci politici e diplomatici, tra
le rovine della gloria antica, la bellezza delle piazze e delle
chiese e le magnifiche residenze nobiliari. Non solo il grande
racconto di storia, fede e arte ma anche la vita quotidiana
prende forma nella mostra "Roma Medievale. Il volto perduto
della città", che Palazzo Braschi ospiterà fino al 5 febbraio.
I promotori l'hanno pensata come un ritorno al passato
attraverso più di 160 opere per raccontare com'era Roma fino al
Giubileo del 1300, svelandone l'aspetto nascosto e il suo ruolo
cardine nell'Europa cristiana dell'epoca per pellegrini,
regnanti e imperatori. Marina Righetti, che ha firmato il
progetto scientifico e curato con Anna Maria d'Achille
l'esposizione e il catalogo edito da De Luca, ha scelto il
papato di Gregorio Magno come punto di partenza del percorso che
si sviluppa lungo nove nuclei tematici. Mosaici, affreschi e
opere mobili concesse da 60 prestatori e documenti provenienti
in massima parte da raccolte romane concorrono a comporre il
mosaico di ricchezze che hanno reso grande l'Urbe. I tesori
architettonici, dunque, ma anche l'occhio puntato sul Tevere,
con la vita e le attività che animavano i suoi porti e i ponti.
Così come rendevano affascinante la città le committenze di
papi e cardinali, l'attività degli artisti e le botteghe
artigiane. (ANSA).